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"TOREMAR, IMBROGLIO LIBERISTA DI REGIONE E PDL-PD"
RIFONDAZIONE: L'ASSESSORE SFOGGIA PRESUNZIONE E ARROGANZA CONTROFIRMATE DAI DEMOCRATICI ELBANI, MA I SINDACI OBBEDISCONO SONO TUTTI ALLINEATI ALLE SCELTE DI MATTEOLI E DEL DUO CONTI-CECCOBAO
Dal circolo "Lupi" del partito della Rifondazione Comunista riceviamo:
Assistiamo in questi giorno ad uno sfoggio di presunzione e prepotenza da parte della Regione Toscana (controfirmato dal Pd elbano) nell’affrontare la questione Toremar perfettamente in linea con le linee ideologiche del peggior liberismo nostrano. L’Assessore Ceccobao, viene all’Elba e rilascia interviste dal contenuto così grave che abbiamo il dubbio che neppure lui, Assessore ai trasporti, abbia ben capito quali saranno le conseguenze di certe scelte. Già, è bene sottolinearlo, si tratta di scelte politiche e non di obblighi imposti. Matteoli prima e il duo Conti/Ceccobao dopo hanno più volte cercato di imbrogliare le carte nascondendosi dietro le normative comunitarie.
Ma altre voci, ben più autorevoli della nostra, e le decisioni assunte da altre regioni italiane, hanno dimostrato che si trattava di bugie. Ceccobao e Mazzei parlano esclusivamente degli effetti positivi sulla libertà d’impresa. Si dimenticano però che nell’Arcipelago Toscano vivono migliaia di persone che, con le loro scellerate decisioni, vedranno raddoppiare (nella migliore delle ipotesi) il costo del biglietto-residenti. La Regione Toscana quindi con una scelta politica ha deciso di non garantire il diritto alla mobilità degli isolani. Altro che concetto di continuità territoriale ! Con la privatizzazione al 100% della compagnia pubblica si fa un passo indietro di sessanta anni. E oltretutto è bene ricordare che Toremar, nonostante l’infausta gestione attuale e del passato, è una società che produce utili e molti di più ne potrebbe produrre se fosse gestita in altro modo.
I pericoli dovuti a quanto sta accadendo per i nostri diritti e per la nostra economia sono acuiti dalle dubbie scelte dell’Autorità Portuale di Piombino riguardo all’assegnazione degli “slot” di attracco. In tanti si chiedono ancora, e senza risposta, come abbia potuto aver la meglio nella gara di assegnazione una compagnia senza traghetti né esperienza e come sia stato possibile mantenere l’assegnazione pur in presenza di un’immediata cessione ad una nuova società pochi giorni dopo la conclusione dell’iter di aggiudicazione. Certo è che la piccola e neonata Blu Navy non impensierirà chi già punta al monopolio dei collegamenti con l’Elba.
La Regione Toscana manda a fondo il diritto alla mobilità degli elbani e i nostri sindaci non sanno che tacere. Una linea comune tra amministratori del Pd e del Pdl. Bosi ogni tanto tossicchia qualcosa di incomprensibile, ma niente di sostanza reale. Tutti allineati e coperti in difesa delle scelte del duo Matteoli-Regione Toscana. Conti prima e Ceccobao oggi dettano la linea: i Peria e gli Alessi, come i Ciumei e i Papi obbediscono. Troppo valgono i finanziamenti per i loro beneamati porti turistici? Con questi comprano il silenzio dei sindaci?
La Regione Toscana deve fermarsi e tornare indietro. Toremar può e deve restare pubblica. La normativa comunitaria lo consente (fino al 60%). Le decisioni attualmente assunte sono gravemente lesive dei diritti degli abitanti, dell’economia locale e, è bene non dimenticarlo, dei livelli occupazionali del settore del trasporto marittimo. Chiunque stia appoggiando, seppur tacendo, questa politica di destra e neoliberista si assume gravissime responsabilità verso il nostro futuro.
giovedì 5 agosto 2010 - 11.42
Mentre la Regione Toscana proprietaria di Toremar,di Terme,Fiere e Aereoporti(Pisa, Grosseto,l'Aeroporto Internazionale di Marina di Campo(ca novemila passeggeri l'estate scorsa),cerca di comprare sul mercato le azioni di Aereoporto Firenze,effettua una privatizzazione totale di Toremar,con i partecipanti ancora secretati,con cessione delle navi,servizio e rotte,scatta l'indagine dell'Antitrust sui prezzi dei traghetti per l'Elba. Ci sarà un monopolio sui collegamenti marittimi?
Il caso : l'Elba su Repubblica Firenze
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